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Strage in Svizzera, via all'identificazione delle vittime Malore o guasto? Attesa per l'autopsia dell'autista    permalink
I genitori all'obitorio di Sion per riconoscere i corpi. Nelle prossime ore i primi rimpatri in Belgio

I risultati dell'autopsia sul corpo dell'autista del bus potrebbero dare indicazioni importanti sulle cause dell'incidente: problema "tecnico", un malore del conducente, un errore umano? Esclusa l'eccessiva velocità. I feriti sono 24, tre ragazzini sono in coma. Il premier Di Rupo: "E' un giorno tragico".



pubblicato il: 15/03/2012 - 12:23
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Strage sull'autobus morti 22 bambini belgi    permalink
Strage di bambini belgi sul pullman che riporta a casa due scolaresche dopo una vacanza sulla neve.

pubblicato il: 14/03/2012 - 09:24
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Strage Svizzera, via all'identificazione delle vittime Malore o guasto? Attesa per l'autopsia dell'autista    permalink
I genitori all'obitorio di Sion per riconoscere i corpi. Nelle prossime ore i primi rimpatri in Belgio

I risultati dell'autopsia sul corpo dell'autista del bus potrebbero dare indicazioni importanti sulle cause dell'incidente: problema "tecnico", un malore del conducente o un errore umano? Esclusa l'eccessiva velocità. I feriti sono 24, tre ragazzini sono in coma. 



pubblicato il: 15/03/2012 - 13:25
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Strage Tolosa, assedio al killer Sarkozy: "Avrebbe agito di nuovo"    permalink

Tre poliziotti feriti nel conflitto a fuoco con un uomo, 24 anni, ritenuto il responsabile della strage. Avrebbe rivelato di "aver sempre agito da solo". Dalle...



pubblicato il: 21/03/2012 - 20:06
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Strage Tolosa, assedio al killer Sarkozy: "Avrebbe agito di nuovo"    permalink
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Strage Tolosa, braccato il sospetto "Ho vendicato i bimbi palestinesi"    permalink
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Strage Tolosa, braccato il sospetto "Ho vendicato i bimbi palestinesi"    permalink
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Strage Tolosa, braccato il sospetto polizia: "Operazione ancora in corso"    permalink
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Strage Tolosa, braccato il sospetto Sarkozy: "Avrebbe agito di nuovo"    permalink
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Strage Tolosa, l’assedio durato 32 ore che mette nei guai Nicolas Sarkozy    permalink
Dopo 32 ore di assedio alla casa di Mohamed Merah, il giovane francese di origini algerine, autore dell’assassinio di sette persone in pochi giorni. E dopo il finale della storia, la morte del killer, nonostante svariate precauzioni da parte del Raid, le teste di cuoio francesi, puntuali e inevitabili scattano le polemiche. E le domande: [...]

pubblicato il: 23/03/2012 - 11:53
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Strage Tolosa, Moni Ovadia: “Odio non è solo contro ebrei ma contro tutte le minoranze”    permalink
Sono tanti i rischi che gli ebrei corrono quando devono commentare l’ennesimo massacro di stampo antisemita. Il primo è quello di dargli una forma retorica, fatto salvo il contenuto intollerabile. “Sono d’accordo. Se noi ebrei non cambiamo il nostro modo di pensare e affrontare questi momenti dolorosissimi e sconvolgenti che ci riguardano, rischiamo di strumentalizzarli [...]

pubblicato il: 22/03/2012 - 18:36
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Stramaccioni a Sky: "In finale a testa alta"    permalink

MILANO - Intervenuto telefonicamente nella diretta di Sky Sport 24 Andrea Stramaccioni, tecnico della Primavera nerazzurra, ha risposto alle domande da studio. Il contesto ovviamente è quello della Next Generation Series, la "Champions League" Under 19, che vede l'Inter in finale grazie alla vittoria ottenuta ieri sera contro il Marsiglia al Griffin Park di Londra: "Questa finale è una bellissima soddisfazione per l'Inter, per il nostro settore giovanile, per la Società e - penso di poter affermare - anche per il calcio giovanile italiano che stiamo rappresentando in questa manifestazione. Si dice spesso che il nostro calcio giovanile venga trascurato, invece ieri sera l'Inter ha dimostrato che ci siamo anche noi".

A Stramaccioni viene chiesto quali siano i reali benefici che questo torneo internazionale porti ai suoi giovani calciatori e così risponde il tecnico interista: "I nostri giovani hanno dimostrato di poter incidere e si sono messi in bella mostra in questo torneo. Molte delle squadre che abbiamo affrontato in questa 'Champions' presentavano molti giocatori con già diverse presenze nella loro prima squadra, come ad esempio la formazione di ieri del Marsiglia. Probabilmente siamo riusciti a mandare il segnale che anche in Italia ci sono molti giovani interessanti."

Arrivato in nerazzurro all'inizio del ritiro estivo e disputata la prima gara assoluta con i colori dell'Inter lo scorso 31 agosto, contro il Tottenham proprio in questa competizione, a Stramaccioni viene quindi domandato se avrebbe mai pensato di riuscire a lasciare un segno così importante in così pochi mesi: "Speravo di poter fare bene - risponde il tecnico, che continua - volevo mantenere le aspettative di chi mi ha fortemente voluto all'Inter, dal presidente Moratti, passando dal dottor Paolillo fino a Piero Ausilio. La cosa che mi ha veramente colpito e credo sia anche la nostra forza, è quanto la Primavera e più in generale il settore giovanile siano seguiti sia dal presidente sia dall'amministratore delegato. Ieri - continua Stramaccioni -, appena ho acceso il telefono dopo la gara, la prima chiamata che ho ricevuto è stata quella del presidente Moratti, che oltre a farmi i complimenti ha analizzato e commentato la partita anche sotto l'aspetto tecnico e tattico. Questo per fare capire quanto ci è vicino".

A Stramaccioni vieni poi chiesto quale sia il sia il suo 'marchio di fabbrica' e se predilige dei sistemi di gioco rispetto ad altri; queste le parole in risposta: "Ho sempre avuto la fortuna di allenare squadre che puntavano a vincere e ho a disposizione dei calciatori di primo livello, per quanto riguarda il calcio giovanile, ma la mentalità e il marchio di fabbrica rimangono quelli dell'Inter. Ricorderò sempre ciò che mi disse il dottor Paolillo appena arrivato in nerazzurro, ovvero che avremmo dovuto imporre il nostro gioco su ogni campo. È l'Inter che deve fare la partita, o quantomeno deve provarci e giocare da Inter su ogni campo in Italia; ora possiamo dire, anche in Europa. È normale poi che l'interpretazione la diano i ragazzi: non esiste un vero e proprio mercato per completare la squadra; si punta sulla qualità dei singoli per poterli esporre al 'calcio dei grandi'. Un buon allenatore deve tenere conto delle individualità e mettere in campo la formazione migliore. Ieri siamo stati fortunati e bravi a riuscirci.

Oltre ai meriti del gruppo e alla sua forza, al tecnico interista viene chiesto di individuare dei calciatori che ritiene essere più maturi di altri: "Chi può essere pronto per il calcio dei grandi? Questa competizione è per i ragazzi una grande vetrina, nella quale sono stati inseriti per i loro meriti e loro abilità; un'esposizione internazionale. Il mio compito è quello di mettere i giocatori nella condizione di potersi esprimere al meglio e far decidere a chi ne ha il dovere su quale giocatori puntare. Ho 18 elementi di altissimo livello, tra i quali ovviamente qualcuno è più pronto di altri: chi come Crisetig e Longo sono già alle soglie di una prima squadra e chi avrà ancora modo di crescere. I nomi ovviamente sono quelli dei ragazzi in campo ieri. Penso poi che il successo dipenda dalle esigenze della prima squadra e del calcio in generale nello specifico momento".

Una battuta, poi, su quello che sarà il futuro dell'Inter e quale strada intraprendere per ovviare al difficile momento: "La scelta giusta sarà quella che farà il presidente. Il nostro compito è di lavorare per migliorare e crescere i ragazzi. La cosa più difficile è capire quando è il momento di proporre un giocatore nel nostro campionato. La serie A, San Siro, sono un palco scenico di primissimo livello e quindi anche i tempi di proposizione diventano fondamentali. Abbiamo persone preposte a questo compito, ma l'aspetto fondamentale è che l'Inter, dalla Primavera agli Esordienti, propone un lavoro di qualità. Se l'Inter deciderà di pescare dalla 'cantera', noi dobbiamo garantire un alto livello".

Non poteva mancare una battuta poi sui progetti futuri e sul proseguimento della sua carriera, ma taglia corto Stramaccioni: "Il mio futuro? Non voglio sembrare un finto modesto, ma non penso al dopo. La mia Primavera è la mia prima squadra. Vengo dai settori giovanili dilettanti e ho fatto tutta la trafila, categoria per categoria. Ho sempre trattato la squadra per cui lavoro come se fosse l'ultima e continuerò a farlo. Cerco sempre di dare più del massimo per la squadra, questa è sempre una promessa".

Giovedì 29, a causa dello scioperò generale in Spagna, il Barcellona si fermerà ospite al Centro Sportivo Giacinto Facchetti, dove effettuerà un allenamento defatigante dopo l'impegno contro il Milan nella Champions League, a Stramaccioni viene quindi chiesto cosa dirà a Pep Guardiola: "Per prima cosa - risponde sorridendo il tecnico - mi presenterò perché non saprà nemmeno chi sono..., poi da tifoso vorrei togliermi la curiosità di capire il perché Guardiola incise così poco quando arrivò da giocatore alla Roma; è stato un 'playmaker' straordinario, ma in giallorosso non riuscì a esprimersi".

Non poteva mancare un pensiero alla finale e agli avversari che saranno affrontati al Leyton Orient Stadium domenica alle ore 14.30: "L'Ajax rappresenta sicuramente una delle eccellenze del calcio giovanile europeo; leggevo di giocatori che hanno già quotazioni fantastiche. Sarà una grandissima sfida, siamo l'Inter, la giocheremo alla pari e a testa altissima".





pubblicato il: 22/03/2012 - 17:25
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Stramaccioni a SS 24: "In finale a testa alta"    permalink

MILANO - Intervenuto nella diretta di Sky Sport 24 Andrea Stramaccioni, tecnico della Primavera nerazzurra, ha risposto alle domande da studio. Il contesto ovviamente è quello della Next Generation Series, la "Champions League" Under 19, che vede l'Inter in finale grazie alla vittoria ottenuta ieri sera contro il Marsiglia al Griffin Park di Londra: "Questa finale è una bellissima soddisfazione per l'Inter, per il nostro settore giovanile, per la Società e - penso di poter affermare - anche per il calcio giovanile italiano che stiamo rappresentando in questa manifestazione. Si dice spesso che il nostro calcio giovanile venga trascurato, invece ieri sera l'Inter ha dimostrato che ci siamo anche noi".

A Stramaccioni viene chiesto quali siano i reali benefici che questo torneo internazionale porti ai suoi giovani calciatori e così risponde il tecnico interista: "I nostri giovani hanno dimostrato di poter incidere e si sono messi in bella mostra in questo torneo. Molte delle squadre che abbiamo affrontato in questa 'Champions' presentavano molti giocatori con già diverse presenze nella loro prima squadra, come ad esempio la formazione di ieri del Marsiglia. Probabilmente siamo riusciti a mandare il segnale che anche in Italia ci sono molti giovani interessanti."

Arrivato in nerazzurro all'inizio del ritiro estivo e disputata la prima gara assoluta con i colori dell'Inter lo scorso 31 agosto, contro il Tottenham proprio in questa competizione, a Stramaccioni viene quindi domandato se avrebbe mai pensato di riuscire a lasciare un segno così importante in così pochi mesi: "Speravo di poter fare bene - risponde il tecnico, che continua - volevo mantenere le aspettative di chi mi ha fortemente voluto all'Inter, dal presidente Moratti, passando dal dottor Paolillo fino a Piero Ausilio. La cosa che mi ha veramente colpito e credo sia anche la nostra forza, è quanto la Primavera e più in generale il settore giovanile siano seguiti sia dal presidente sia dall'amministratore delegato. Ieri - continua Stramaccioni -, appena ho acceso il telefono dopo la gara, la prima chiamata che ho ricevuto è stata quella del presidente Moratti, che oltre a farmi i complimenti ha analizzato e commentato la partita anche sotto l'aspetto tecnico e tattico. Questo per fare capire quanto ci è vicino".

A Stramaccioni vieni poi chiesto quale sia il sia il suo 'marchio di fabbrica' e se predilige dei sistemi di gioco rispetto ad altri; queste le parole in risposta: "Ho sempre avuto la fortuna di allenare squadre che puntavano a vincere e ho a disposizione dei calciatori di primo livello, per quanto riguarda il calcio giovanile, ma la mentalità e il marchio di fabbrica rimangono quelli dell'Inter. Ricorderò sempre ciò che mi disse il dottor Paolillo appena arrivato in nerazzurro, ovvero che avremmo dovuto imporre il nostro gioco su ogni campo. È l'Inter che deve fare la partita, o quantomeno deve provarci e giocare da Inter su ogni campo in Italia; ora possiamo dire, anche in Europa. È normale poi che l'interpretazione la diano i ragazzi: non esiste un vero e proprio mercato per completare la squadra; si punta sulla qualità dei singoli per poterli esporre al 'calcio dei grandi'. Un buon allenatore deve tenere conto delle individualità e mettere in campo la formazione migliore. Ieri siamo stati fortunati e bravi a riuscirci.

Oltre ai meriti del gruppo e alla sua forza, al tecnico interista viene chiesto di individuare dei calciatori che ritiene essere più maturi di altri: "Chi può essere pronto per il calcio dei grandi? Questa competizione è per i ragazzi una grande vetrina, nella quale sono stati inseriti per i loro meriti e loro abilità; un'esposizione internazionale. Il mio compito è quello di mettere i giocatori nella condizione di potersi esprimere al meglio e far decidere a chi ne ha il dovere su quale giocatori puntare. Ho 18 elementi di altissimo livello, tra i quali ovviamente qualcuno è più pronto di altri: chi come Crisetig e Longo sono già alle soglie di una prima squadra e chi avrà ancora modo di crescere. I nomi ovviamente sono quelli dei ragazzi in campo ieri. Penso poi che il successo dipenda dalle esigenze della prima squadra e del calcio in generale nello specifico momento".

Una battuta, poi, su quello che sarà il futuro dell'Inter e quale strada intraprendere per ovviare al difficile momento: "La scelta giusta sarà quella che farà il presidente. Il nostro compito è di lavorare per migliorare e crescere i ragazzi. La cosa più difficile è capire quando è il momento di proporre un giocatore nel nostro campionato. La serie A, San Siro, sono un palco scenico di primissimo livello e quindi anche i tempi di proposizione diventano fondamentali. Abbiamo persone preposte a questo compito, ma l'aspetto fondamentale è che l'Inter, dalla Primavera agli Esordienti, propone un lavoro di qualità. Se l'Inter deciderà di pescare dalla 'cantera', noi dobbiamo garantire un alto livello".

Non poteva mancare una battuta poi sui progetti futuri e sul proseguimento della sua carriera, ma taglia corto Stramaccioni: "Il mio futuro? Non voglio sembrare un finto modesto, ma non penso al dopo. La mia Primavera è la mia prima squadra. Vengo dai settori giovanili dilettanti e ho fatto tutta la trafila, categoria per categoria. Ho sempre trattato la squadra per cui lavoro come se fosse l'ultima e continuerò a farlo. Cerco sempre di dare più del massimo per la squadra, questa è sempre una promessa".

Giovedì 29, a causa dello scioperò generale in Spagna, il Barcellona si fermerà ospite al Centro Sportivo Giacinto Facchetti, dove effettuerà un allenamento defatigante dopo l'impegno contro il Milan nella Champions League, a Stramaccioni viene quindi chiesto cosa dirà a Pep Guardiola: "Per prima cosa - risponde sorridendo il tecnico - mi presenterò perché non saprà nemmeno chi sono..., poi da tifoso vorrei togliermi la curiosità di capire il perché Guardiola incise così poco quando arrivò da giocatore alla Roma; è stato un 'playmaker' straordinario, ma in giallorosso non riuscì a esprimersi".

Non poteva mancare un pensiero alla finale e agli avversari che saranno affrontati al Leyton Orient Stadium domenica alle ore 14.30: "L'Ajax rappresenta sicuramente una delle eccellenze del calcio giovanile europeo; leggevo di giocatori che hanno già quotazioni fantastiche. Sarà una grandissima sfida, siamo l'Inter, la giocheremo alla pari e a testa altissima".





pubblicato il: 22/03/2012 - 15:26
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Stramaccioni a SS24: "Vittoria del calcio italiano"    permalink

MILANO - L'Inter Primavera è salita sul tetto d'Europa conquistando la prima edizione della Next Generation Series, un trionfo che riempie d'orgoglio il mondo nerazzurro e che Andrea Stramaccioni, all'indomani della finale, sceglie di condividere con tutta Italia: "Perché questa vittoria dell'Inter è una vittoria di tutto il calcio italiano", ci ha tenuto a precisare il tecnico, ospite di Sky Sport 24 insieme al responsabile del settore giovanile dell'Inter, Roberto Samaden.

"L'ho detto anche ieri a fine gara e ci tengo a ripeterlo oggi: Arrigo Sacchi, coordinatore tecnico delle nazionali giovanili, prima del match mi ha tenuto al telefono tantissimo per darmi sostegno e anche indicazioni, perché questa manifestazione aveva un'importanza che andava al di là del club di appartenenza. L'Italia c'è, ha e sforna giocatori, e questo è un grande patrimonio. Forse l'assenza di una squadra riserve rende più grande il fossato, il divario tra le prime squadre e le formazioni Primavera, ma i giovani bravi in Italia ci sono. Per quanto riguarda il nostro settore giovanile - aggiunge poi Stramaccioni -, qui ho trovato giocatori di grandissima qualità, il nostro è davvero un settore giovanile all'avanguardia".

Dagli elogi per la Primavera al pensare che questi giovani possano fare la fortuna della prima squadra per qualcuno il passo è breve e così a Stramaccioni viene chiesto di indicare dei nomi di giocatori che possano a suo parere fare il grande salto: "Ma io cerco solo di allenare questi ragazzi per farli rendere al massimo, poi spetta al direttore sportivo Piero Ausilio - che vede spesso il nostro lavoro - decidere in tal proposito. Da qui alla fine della stagione, in ogni caso, l'unico campionato che ci interessa è il Primavera perché c'è in ballo uno scudetto e noi lottiamo per questo".

Il tecnico nerazzurro ripercorre poi le emozioni vissute ieri, raccontando dei momenti che l'hanno particolarmente colpito, a partire dal saluto con il presidente Massimo Moratti: "Il presidente mi ha proprio emozionato, quello che mi ha detto un attimo prima e poi a fine gara, però, me lo tengo per me. Quello che posso invece dire è che per me Moratti rappresenta il calcio e il fatto che mi abbia abbracciato con quella verve è stato davvero bello. E' unico".

Ma se Moratti dovesse chiamare Stramaccioni per la prima squadra, il tecnico cosa farebbe? La prima risposta è scherzosa: "Veramente mi avete chiamato solo voi di Sky Sport 24...". Stramaccioni sorride e altrettanto accade in studio, dove però continuano a incalzare l'allenatore, che poi risponde con estrema sincerità, dal profondo del cuore, liberando però le sue parole da riferimenti univoci a una chiamata per la prima squadra: "Se Moratti chiama io rispondo sempre, in generale. E' il mio presidente, io risponderò sempre alle sue chiamate".

Proseguono quindi gli aneddoti sulla giornata di ieri, mentre scorrono le immagini della vittoria e dei festeggiamenti: "Ne ho abbracciati diversi di ragazzi ieri, anzi, tutti me li sono abbracciati, ma forse con M'Baye è stato ancora più speciale, perché aveva pianto e non smetteva più di chiedermi scusa per l'espulsione, è un ragazzo d'oro". Un abbraccio travolgente, invece, quello con Lorenzo Crisetig, che ha realizzato l'ultimo rigore: "E' stato molto intenso anche perché era successo qualcosa di pazzesco, con l'arbitro che aveva fatto tirare nuovamente il rigore che Di Gennaro aveva neutralizzato, incredibile. Tutta la pressione andava quindi su Lorenzo, è stato un abbraccio liberatorio il nostro. Tanto più che ai rigori noi eravamo stati eliminati sia dal Viareggio che dalla Tim Cup".

Emozioni, ricordi, tanto cuore: tutto questo e molto altro ancora è stata la finale di Londra, rivissuta oggi attraverso il racconto di Stramaccioni, che poi chiude con un elogio ai suoi ragazzi, con gli occhi che ancora gli brillano: "Perché la nostra forza è il gruppo, davvero un grande gruppo".





pubblicato il: 26/03/2012 - 20:25
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Stramaccioni il predestinato fissato con corner e punizioni    permalink
Il nuovo allenatore nerazzurro, il più giovane della serie A, ha cominciato prestissimo in panchina dopo un infortunio al ginocchio. Maniaco...


pubblicato il: 27/03/2012 - 12:35
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Stramaccioni, emozione Inter "Nessuna paura, è un sogno"    permalink
Stramaccioni, emozione Inter "Nessuna paura, è un sogno"Primo giorno per il nuovo tecnico dell'Inter: "Non fisso obiettivi, ma pensiamo a battere il Genoa, poi passeremo alla gara successiva. Io predestinato? No, direi piuttosto fortunato". Visita di Balotelli ad Appiano Gentile


pubblicato il: 27/03/2012 - 10:48
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Stramaccioni: "Ajax? Mi tengo i miei ragazzi"    permalink

LONDRA - Partite così non sono maggioranza. Non capitano a tutti. All'Inter sì, domani pomeriggio, contro l'Ajax, nella finale della cosiddetta 'champions dei giovani'. "Gare così - concorda Andrea Stramaccioni - si giocano raramente in carriera, siamo orgogliosi di essercela guadagnata e ora siamo pronti". L'allenamento della seconda squadra nerazzurra si è appena concluso all'Arsenal Training Centre e i pensieri girano forte, la concentrazione sale, la voglia aumenta. "Non vediamo l'ora di scendere in campo": è uno stato naturale dello sport, è il sabato del villaggio.

"Partite così - racconta Stramaccioni a www.inter.it - si possono preparare alla perfezione, ma poi cuore, personalità e fame di vittoria quasi sempre ne condizionano l'esito. Succede ai grandi campioni, figuriamoci a dei ragazzi di 18 anni... ". E' proprio per prendere confidenza con questa dimensione, con questi spartiti importanti, che la Primavera dell'Inter è qui, in questa Londra che attraversa il weekend da uno stadio all'altro, da una partita all'altra, baciata da un sole primaverile che non sa neppure d'Inghilterra.

Dall'altra parte del Tamigi della finale c'è l'Ajax, scuola europea di riferimento per i giovani, club citato spesso a esempio. Il campo del vicino è sempre più verde, poco importa che negli anni '60-'70 da Amsterdam partirono dei dirigenti per informarsi a Milano, sponda nerazzurra, come organizzare un settore giovanile. Stramaccioni è informato anche di questo, perché la storia è una materia di studio per chi vive di calcio, e ha la personalità per replicare anche ai luoghi comuni. C'è questo Ajax giovane che tremare l'Europa fa, che ha eliminato il Barcellona e umiliato il Liverpoool, che ha i favori del pronostico... "Ma io non scambierei nessuno dei miei ragazzi che uno di loro. Sarò un grande spettacolo e noi ci saremo, dal primo all'ultimo attimo".

E' atteso il presidente, Massimo Moratti. Perché quello di domani è un appuntamento importante per ogni interista, per la Società, ma anche in questo senso per molti la memoria è corta. Era il 1995 e lo stesso presidente, nuovo per l'Inter allora, sottolineava quanto era fondamentale ricostruire il ramo di formazione del club. "Moratti rappresenta il calcio italiano in assoluto, perché è amato dai nostri tifosi e rispettato e stimato da tutti gli altri - riflette Stramaccioni -. Pensare che il presidente potrà essere al nostro fianco ci trasmette una carica incredibile. Da lui ai magazzinieri saremo uniti sino ultimo secondo e non molleremo di un centimetro". Tutti insieme, sotto un altro bellissimo cielo nerazzurro.





pubblicato il: 24/03/2012 - 17:56
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Stramaccioni: "Che passione la Curva Nord"    permalink

APPIANO GENTILE - Nella conferenza alla stampa Andrea Stramaccioni si è presentato, nell'intervista a Inter Channel con Edoardo Caldara - invece - è quasi come se si fosse confessato, aprendo ancora di più il suo cuore ai tifosi nerazzurri, a partire da questo racconto: "Il mio dna si sta pitturando di nerazzurro... Negli spogliatoi prima raccontavo che ho seguito Inter-Olympique Marsiglia dalla Curva e la passione che ho visto mi ha impressionato, vedere la gente piangere perché la palla ha sbattuto sulla schiena di Lucio, con Brandao che così è andato a segno, mi ha toccato. Mi ha toccato profondamente. Sono cose che ti restano dentro: non è giusto che questa squadra viva un momento così, non lo meritiamo. Il valore della nostra squadra è superiore".

Spunta subito l'orgoglio nerazzurro, nelle parole di Stramaccioni traspare e lui lo ribadisce: "E' vero, è un orgoglio essere all'Inter, qui è pazzesco il binomio tra qualità della Società e familiarità, e mi piace, mi piace molto. Sono felicissimo di essere qui e voglio fare bene. Mi ritengo una persona semplice, venuta dal niente, con valori sani e principi sani. E qui sto bene: mi sono sentito subito a casa, mi sono trovato bene per quanto mi hanno trasmesso tutti, da Samaden ad Ausilio, da Branca a Paolillo, fino al presidente Moratti: è davvero una famiglia questa, che ti entra dentro. E' bello fare parte di questa famiglia, fa sentire bene. E poi lo spessore di questi uomini, e dico uomini ancor prima di calciatori, è enorme".

L'entusiasmo c'è, si percepisce, si vede, si sente, si respira, ma Stramaccioni sa anche tenere i piedi per terra: "E tutto è bello e si può parlare pure di tante cose se volete, anche di schemi, 4-3-3, 4-2-3-1, 4-3-2-1... tutto bello, davvero, ma alla fine, devi vincere...", sorride il tecnico, che poi aggiunge che "posso preparare anche 100 partite ma se i ragazzi non le mettono in pratica, non sono nulla, la mia resta una lettera morta, non posso mettere in pratica nulla io da solo. Loro seguono me, io seguo loro, io li rispetto e loro mi rispettano, perché questa è stata la scelta del presidente, della Società. Ma da solo non posso nulla, senza i miei giocatori. Spero di ripagare il presidente Moratti e i tifosi".





pubblicato il: 27/03/2012 - 19:27
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Stramaccioni: "I complimenti a questi ragazzi"    permalink

LONDRA - Queste le parole del tecnico Andrea Stramaccioni, che a Inter Channel commenta così la vittoria della sua Primavera alla prima edizione della Next Generation Series, la Champions Under 19: "Abbiamo sofferto sulla sinistra, durante il primo quarto d'ora, d'altronde l'Ajax è una squadra pazzesca. Quando ho spostato Livaja sulla destra, siamo riusciti a limitare le discese di Dijkis. Poi nella ripresa siamo diventati pericolosi nelle ripartenze. L'Inter - continua Stramaccioni - ha dimostrato di essere un'ottima scuola di calcio e questa è la vittoria di tutti, da Piero Ausilio a Roberto Samaden, passando per tutti gli osservatori, allenatori e tutti quelli che in questi anni hanno cresciuto questi giocatori. Io sono arrivato solo all'inizio di questa stagione sportiva e, nel mio piccolo, faccio la mia parte, ma questo risultato il grande risultato di tutto il settore giovanile nerazzurro. Vedere tutti qui a Londra, dalle segretarie al presidente, ti fa capire quanto fantastica sia la famiglia Inter. Credo che a questi livelli non ci si arrivi se non con un grosso legame tra quello che dice l'allenatore e quello che i ragazzi mettono in campo. Il merito è dei giocatori e la partita di oggi ne è la massima espressione: rientri in campo sul risultato a favore di 1-0 in pieno controllo della gara, quindi, prima il gol loro, poi l'espulsione di M'Baye. Lì abbiamo tirato fuori tutto e anche qualcosa in più. I complimenti voglio che vadano tutti ai miei fantastici ragazzi e al mio staff di cui si parla sempre troppo poco. Oggi mandiamo un messaggio forte, che l'Italia è presente nel calcio europeo, che i nostri giovani non sono da meno dei loro compagni europei. Oggi tutta l'Italia, che orgogliosamente rappresentavamo, c'è stata vicina. Sacchi - il direttore tecnico della nazionale Italiana - mi ha tenuto molto tempo al telefono per spiegarmi ogni dettaglio di questo Ajax; questo ti fa capire che c'è tanta voglia di ripartire dai vivai, dai settori giovanili. In che cosa è cresciuto questo gruppo? Nel diventare una squadra pronta a giocare partite difficili come quella di oggi".

In conclusione, poi, due dediche speciali: "Concedetemi di fare due dediche per questa vittoria pazzesca: la prima al nostro presidente; quello che mi ha detto il dottor Moratti lo tengo gelosamente per me, e dopo quel suo abbraccio a fine partita potrei anche smettere... Lui è il calcio e noi siamo orgogliosi di averlo reso felice. La seconda dedica è per mia moglie Dalila, senza di lei oggi non sarei qui, è la mia forza. Questa vittoria è anche sua".





pubblicato il: 25/03/2012 - 20:26
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Stramaccioni: "I complimenti ai ragazzi"    permalink

LONDRA - Queste le parole del tecnico Andrea Stramaccioni, che a Inter Channel commenta così la vittoria della sua Primavera alla prima edizione della Next Generation Series, la Champions League Under 19: "Abbiamo sofferto sulla sinistra, durante il primo quarto d'ora d'altronde, l'Ajax è una squadra pazzesca. Quando ho spostato Livaja sulla destra, siamo riusciti a limitare le discese di Dijkis. Poi nella ripresa, siamo diventati pericolosi nelle ripartenze. L'Inter - continua Stramaccioni - ha dimostrato di essere un'ottima scuola di calcio e questa è la vittoria di tutti, da Piero Ausilio a Roberto Samaden, passando per tutti gli osservatori, allenatori e tutti quelli che in questi anni hanno cresciuto questi giocatori. Io sono arrivato solo all'inizio di questa stagione sportiva e, nel mio piccolo faccio la mia parte, ma questo risultato è il grande risultato è di tutto il Settore Giovanile nerazzurro. Vedere tutti qui a Londra, dalle segretarie al Presidente, ti fa capire quanto fantastica sia la famiglia Inter. Credo che a questi livelli non ci si arrivi se non con un grosso legame tra quello che dice l'allenatore e quello che i ragazzi mettono in campo. Il merito è dei giocatori e la partita di oggi ne è la massima espressione: rientri in campo sul risultato a favore di 1-0 in pieno controllo della gara, quindi, prima il gol, poi l'espulsione di M'Baye. Li abbiamo tirato fuori tutto e anche qualcosa in più. I complimenti voglio che vadano tutti ai miei fantastici ragazzi e al mio staff di cui si parla sempre troppo poco. Oggi mandiamo un messaggio forte che l'Italia è presente nel calcio europeo, che i nostri giovani non sono da meno dei loro compagni europei. Oggi tutta l'Italia, che orgogliosamente rappresentavamo, c'è stata vicina. Sacchi - il direttore tecnico della nazionale Italiana - mi ha tenuto molto tempo al telefono per spiegarmi ogni dettaglio di questo Ajax; questo ti fa capire che c'è tanta voglia di ripartire dai vivai, dai settori giovanili. In che cosa è cresciuto questo gruppo? Nel diventare una squadra pronta a giocare partite difficile come quella di oggi". In conclusione poi due dediche speciali: "Concedetemi di fare due dediche per questa vittoria pazzesca: la prima al nostro Presidente; quello che mi ha detto il dott. Moratti lo tengo gelosamente per me, e dopo quel suo abbraccio a fine partita potrei anche smettere...Lui è il calcio e noi siamo orgogliosi di averlo reso felice. La seconda dedica è per mia moglie Dalila, senza di lei oggi non sarei qui, è la mia forza. Questa vittoria è anche sua".





pubblicato il: 25/03/2012 - 18:56
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