Pubblicato in:
Lavoro,
Leggi,
Pensioni
L’Inps mette in chiaro, attraverso un vero e proprio riepilogo, tutte le novità che sono state stabilite a proposito delle pensioni in seguito alla riforma portata avanti dal governo. E i punti nuovi sono davvero molti, compresi i requisiti che si devono possedere e l’eliminazione di alcuni enti ed istituti, come Inpdap e Enpals.
A cura di Gianluca Rini
Tutte le informazioni in relazione alla questione sono state diffuse mediante un’apposita circolare e tramite dei documenti che forniscono indicazioni dettagliate a livello operativo.
Le circolari sono precisamente le numero 36, 37 e 38 dedicate rispettivamente alle nuove disposizioni per il Fondo Lavoratori Spettacolo e il Fondo Sportivi Professionisti, ai trattamenti pensionistici, di fine servizio e fine rapporto per gli iscritti alle casse gestite dall'ex Inpdap e alle fasce di retribuzione e di reddito pensionabili per le pensioni con decorrenza nell'anno 2012.
È stata anche predisposta la circolare numero 35, che riassume tutte le norme generali della riforma. Fra gli aspetti più importanti possiamo ricordare: pensione di vecchiaia, pensione anticipata, decorrenza delle prestazioni pensionistiche, trattamenti pensionistici ai lavoratori extracomunitari rimpatriati, prestazioni assistenziali.
Gli italiani sono il popolo europeo che lascerà più tardi il lavoro
Tutte le pensioni saranno liquidate con il sistema contributivo: il 31 dicembre 2011 è l’ultima scadenza pagata con il vecchio sistema retributivo, a vantaggio di chi ha superato i 40 anni di contributi poiché in tal caso il sistema che non tiene conto del tetto dei 40 anni farà aumentare l’assegno per quelli che sono gli anni successivi ignorati dal sistema retributivo.
Discutendo di pensioni fa storia come la manvora in atto renda gli italiani la popolazione che uscirà più tardi dal mondo del lavoro. Nel 2020 infatti gli italiani usciranno dal mondo del lavoro a 66 anni e 11 mesi a differenza della Germania dove l'età è di 65 anni e 9 mesi. Si evidenzia anche come l'andamento dei tassi di sostituzione tra pensione e reddito da lavoro precedente segnerà entro il 2048 una diminuzione del 15% a causa del passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo.
Si sottolinea comunque come la riforma destinata ad aumentare l'anzianità lavorativa debba andare di pari passo con una adeguamento dei luoghi di lavoro e dell'organizzazione dello stesso oltre che con una giusta organizzazione dell'attività lavorativa con la vita privata e familiare.
Mentre in Italia è drasticamente cambiata la legislazione in merito alle pensioni molti enti e società puntano su fondi off-shore per la previdenza come hanno fatto l’Enpam, la cassa dei medici, e l’Inpgi, quella dei giornalisti che hanno puntato su fondi lussemburghesi svariati milioni di euro.
I colossi finanziari esteri siti nelle località comunemente chiamate paradisi fiscali, per la bassa o nulla tassazione oltre che per la non tracciabilità dei movimenti bancari, fanno dunque man bassa di fondi anche in ambito previdenziale puntando a favorire la crescita dei loro fondi internazionali di investimento che speculando nelle varie tipologie di mercati offrono certamente maggiori interessi.
Il governo si è in merito posto la questione sul possibile aumento degli anni di contribuzione successivi al 31 dicembre 2011 da poter calcolare col passaggio al sistema contributivo e tutti i dubbi sono stati sciolti con la legge 214/2011 all’art. 24, comma 2.
Con l’abolizione delle finestre mobili le pensioni di vecchiaia decorreranno dal 2012 a partire dal mese successivo a quello di maturazione dei requisiti sia anagrafici che contributivi, che ricordiamo essere individuati in 20 anni di contributi per accedere alla pensione.
Molte le differenze o meglio i chiarimenti dunque rispetto a quanto previsto inizialmente dalle manovre che si volevano applicare (che potete leggere a pagina 2).
L'approvazione del testo della manovra
Finalmente è stato approvato il testo della manovra portata avanti dal governo Monti e con esso sono passati tutti i provvedimenti di cui tanto si è discusso e tanto ancora si discuterà prima della definitiva approvazione del Parlamento. Nel frattempo vediamo cosa è stato deciso e cosa è stato cambiato rispetto a quelle che erano le previsioni portate alla luce in questi giorni di attesa dal punto di vista pensionistico.
pubblicato il: 15/03/2012 - 17:07