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Naufragio Costa Concordia, identificati i corpi della piccola Dayana e del papà    permalink
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Identificati i corpi della piccola Dayana e del papà

La Prefettura di Grosseto ha confermato l'identificazione dei corpi di sette vittime del naufragio della Costa Concordia, tra i quali quelli della piccola Dayana e del padre William Arlotti. Le altre vittime identificate, fino a ieri senza nome, sono le cittadine tedesche Elisabeth Bauer, Brunild Werp e Margrit Blemand e i francesi Michael Blemand e Mylene Litzler. I sette corpi identificati sono ora a disposizione dei familiari. Delle otto vittime rinvenute a bordo nella nave, solo una è ancora senza nome. Mentre all'appello mancano ancora, però, otto persone tra membri dell'equipaggio e passeggeri.

Dominica difende ancora il capitano Schettino

Domnica Cermotan continua a difendere l'operato del capitano Schettino. In un intervista al settimanale 'Oggi', infatti, la bella moldava asserisce che la colpa del naufragio non sarebbe stata del comandante della Concordia ma di qualcuno che non ha eseguito in modo corretto gli ordini che Schettino aveva dato. Secondo quanto riferisce la ragazza, Schettino dalla plancia dava ordini tramite sequenze numeriche che venivano poi ripetute agli ufficiali. 'Sono andati avanti così per un pò. Ogni volta modificando la serie numerica. A un certo punto il capitano ha dato una nuova sequenza, mettiamo "tre cinque zero", il primo ufficiale ripete correttamente, il secondo e il terzo pure, ma il quarto, quello con l'accento strano scandisce una sequenza diversa, per esempio 'tre, cinque, cinquè', racconta Domnica. 'Il capitano ha imprecato. Ha urlato ha detto che certi errori erano inaccettabili. Ha ripetuto l'ordine con voce più forte e tutti lo hanno ripetuto nel modo giusto. Saranno passati 30 o 40 secondi ed è iniziato il finimondo. L'impatto con gli scogli non lo abbiamo sentito, ma gli allarmi hanno cominciato a suonare, gli ufficiali correvano ovunque e ho capito che era successo qualcosa di grave. Forse quell'errore ha fatto perdere istanti preziosi e può essere stato fatale', ha concluso la Cermotan. Secondo fonti investigative, però, lo stesso Schettino avrebbe ammesso di aver commesso lui l'errore che ha provocato la tragedia.

I ministri Clini e Passera firmano il decreto legge anti-inchino

La giornata di ieri, giovedì 1 marzo, sarà ricordata come una data storica per il mondo delle navi da crociera. Il ministro dell’Ambiente Corrado Clini e quello dello Sviluppo Economico Corrado Passera, infatti, hanno firmato il decreto legge che vieta la pratica, assai diffusa, dell'inchino nelle rotte sicure. Ciò significa che i mostri marini non potranno più passare a meno di due miglia dai parchi marini e dalle zone protette. Insomma, addio inchino nell'area cosiddetta del santuario dei cetacei, una zona compresa tra Sardegna, Corsica, Toscana e Francia, nella laguna di Venezia e in tutte le riserve marine. Come ha dichiarato l’amministratore delegato di Costa Crociere, Pierluigi Foschi, da 3 anni a questa parte le navi del gruppo Costa hanno eseguiti più di 700 'inchini' davanti all'isola del Giglio. Insomma, come si dice, meglio tardi che mai.

Cocaina e prostituzione a bordo?

Secondo le dichiarazioni di una ex dipendente della Costa Concordia di cui è stato reso noto solo il nome, Valentina, cocaina e prostituzione erano di casa sulla nave comandata da Schettino. Come rivela Cristina Mangani del Messaggero, infatti, Valentina, che è stata infermiera sulla Concordia per circa un anno, avrebbe inviato molte mail al procuratore di Grosseto Franco Verusio documentando le sue accuse. La compagnia di navigazione ha subito smentito che sulle sue navi sia mai circolata droga. Come racconta la stessa ex dipendente, i suoi rapporti con Schettino non sono mai stati idilliaci. Una domanda, allora, può nascere spontanea: le sue accuse sono conseguenza del risentimento personale verso il capitano o corrispondono alla realtà? Spetterà agli inquirenti approfondire le sue dichiarazioni.

Le dichiarazioni scottanti di Domnica su Schettino

Dichiarazioni scottanti quelle rilasciate da Domnica Cemortan durante l’intervista al Daily Mail. La giovane ragazza, infatti, ha dichiarato di aver baciato il comandante Schettino e che se non ci fosse stato l’incidente, sarebbero finiti a letto. Una lunga intervista, durante la quale la ragazza ha rivelato questi particolari dettagli che rendono più chiari i suoi rapporti con il comandante Francesco Schettino. La sua valigia era stata trovata nella cabina del comandante, perché in attesa di una sistemazione. Prima dello schianto della nave, la ragazza si trovava sul ponte in compagnia del capitano che l’aveva invitata a vedere il panorama dell’isola, durante il famoso inchino della nave.

Nuove accuse al comandante Schettino

La Procura di Grosseto, sulla base del diritto della navigazione, ha contestato una nuova accusa al comandante della Costa Concordia Francesco Schettino: omessa comunicazione alle autorità marittime dell'incidente contro lo scoglio nei pressi dell'isola del Giglio. La nuova ipotesi di reato si aggiunge, quindi, a quelle per le quali Schettino è già indagato, ossia omicidio plurimo colposo, naufragio, abbandono di persone incapaci e abbandono della nave. Per gli inquirenti il capitano della Concordia, non comunicando tempestivamente alla Capitaneria di porto l'avvenuto incidente e, successivamente, nascondendo l'effettiva gravità della situazione, ha provocato forti ritardi nei soccorsi e nelle procedure di emergenza. Schettino, inoltre, è accusato di aver fatto inizialmente rallentare la nave per terminare tranquillamente la sua cena per poi, nei pressi dell'isola del Giglio, averla fatta nuovamente accelerare fino a 16 nodi di velocità per recuperare il ritardo. Velocità troppo elevata per quei fondali bassi e con molti scogli.

Il Ministero dell'Ambiente si costituirà parte civile

Intanto, il Ministero dell'Ambiente ha fatto sapere in un comunicato che si costituirà parte civile nel processo per il naufragio della Costa Concordia. 'Il ministero dell'Ambiente si costituirà parte civile nell'inchiesta inerente il naufragio della nave Costa Concordia, avvenuto all'Isola del Giglio il 13 gennaio, per far valere in giudizio eventuali danni ambientali', si può leggere nel comunicato del dicastero. Da fonti giudiziarie, inoltre, si apprende che la procura di Grosseto ha individuato il Ministero dell'Interno e il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti come parti offese nell'inchiesta sul naufragio.

Ritrovati i corpi della piccola Dayana e di altre sette persone

Altri otto corpi sono stati rinvenuti dai vigili del fuoco nella parte sommersa della Costa Concordia. Tra i cadaveri rinvenuti c'è anche quello di Dayana, la bambina di 5 anni di Rimini che al momento del naufragio era in crociera con il padre. Il commissariato per l'emergenza ha reso noto che i corpi si trovavano sul ponte 4. Il numero dei dispersi, quindi, scende a 11. Le operazioni di ricerca e di recupero dei cadaveri individuati continueranno ma, a causa del maltempo e delle difficili condizioni in cui i soccorritori devono operare, i tempi si prospettano molto lunghi.

Gli indagati salgono a nove

Altre sette persone, intanto, sono state iscritte nel registro degli indagati dalla procura di Grosseto. Si tratta del vicepresidente esecutivo della Costa Manfred Ursprunger, del capo dell'unità di crisi di Costa Crociere Roberto Ferrarini, di Paolo Parodi, fleet superintendent della nave e di altri quattro ufficiali: Andrea Bongiovanni, Roberto Bosio, Silvia Coronica e Salvatore Ursino. Le ipotesi di reato sono omicidio colposo, naufragio e omessa comunicazione alle autorità marittime. Con Schettino e il vicecomandante Ciro Ambrosio, gli indagati salgono dunque a nove.

 

Svuotati i primi sei serbatoi

La tregua del maltempo ha permesso alle ditte che si occupano del pompaggio del carburante dalla Costa Concordia, l'olandese Smit Salvage e l'italiana Tito Neri, di terminare lo svuotamento dei primi sei serbatoi, ossia quelli che si trovano a prua e che contenevano il 67 per cento del carburante ancora presente sul relitto. Un primo obiettivo è stato raggiunto e, quindi, sale l'ottimismo di chi sta lavorando per tutelare l’ecosistema del Parco dell’arcipelago toscano. Per completare le operazioni di svuotamento anche per i restanti serbatoi, ossia i 9 situati nella parte centrale e a poppa e contenenti il 17 per cento del gasolio e le piccole cisterne site nella sala macchine contenenti il 16 per cento del carburante, saranno necessarie circa altre tre settimane, condizioni meteo permettendo. 'Si tratta di un primo traguardo importante in una operazione complessa. Siamo fiduciosi che possa concludersi positivamente, con lo svuotamento completo del carburante, eliminando uno dei pericoli più grandi per il nostro territorio', ha commentato il sindaco del Giglio che, però, invita tutti a non abbassare ancora la guardia.

 

Rintracciato l'autore del video. Chiarito il mistero degli orari

Il video che riprende quel che è avvenuto nella plancia di comando della Costa Concordia nei momenti immediatamente successivi all'impatto con lo scoglio nei pressi dell'isola del Giglio trasmesso in esclusiva dal Tg5 e sul quale i magistrati che indagano sul naufragio avevano espresso alcune perplessità, sarebbe stato girato da un membro dell'equipaggio, per l'esattezza da uno dei fotografi di bordo. A questa conclusione sarebbero giunti, secondo fonti investigative, i magistrati della procura di Grosseto dopo aver interrogato gli ufficiali di bordo. E sembra sia stato anche risolto il mistero sugli orari del video. Gli investigatori, infatti, dopo aver analizzato attentamente le immagini, sono giunti alla conclusione che il problema sia solo il mancato aggiornamento della telecamera. Come in molti avevano già fatto notare, infatti, l'orario che compare sul video è avanti di un'ora, così come anche il mese indicato è febbraio al posto di gennaio. Insomma, una manipolazione del filmato sembra potersi escludere e il video appare integro. Mistero risolto.

Confermati i domiciliari per Schettino. Non c'è pericolo di fuga

Francesco Schettino resta agli arresti domiciliari. Il Tribunale di Firenze ha così deciso, respingendo, quindi, le richieste della difesa, che chiedeva la cancellazione della misura cautelare, e della Procura, che, invece, chiedeva la misura più restrittiva della custodia cautelare in carcere. Per i giudici del Riesame del capoluogo toscano, infatti, non sussisterebbero elementi tali da ritenere esistente il pericolo di fuga. Il Tribunale del Riesame, inoltre, ha ritenuto non ammissibili le intercettazioni eseguite all'interno della Caserma dei Carabinieri di Orbetello. 'I giudici fiorentini hanno accertato non solo la sussistenza di gravissimi indizi di colpevolezza per tutti i reati contestati all'indagato Schettino ma anche, ciò che è più importante, la sussistenza di gravi e rilevanti esigenze cautelari, tali da fondare il mantenimento di una misura di tipo coercitivo, seppure non carcerario, come viceversa auspicato da questo ufficio', ha commentato il Procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio facendo buon viso a cattivo gioco.

Continua il pompaggio del carburante

Le operazioni di pompaggio del carburante dal relitto della Costa Concordia hanno preso il via e proseguiranno 24 ore su 24 fino al completo svuotamento dei serbatoi, nella speranza che le condizioni del tempo lo permettano. Inizialmente il carburante verrà estratto ad una velocità di circa cinque metri cubi l’ora, ma quando l’operazione di pompaggio sarà a pieno regime si procederà a circa dieci metri cubi l’ora. La nave dispone di 6 serbatoi di grandi dimensioni e di 9 di dimensioni più ridotte. Questi ultimi contengono 377 metri cubi di carburante, circa il 17% del totale. Ci sono, poi, alcune cisterne situate nella sala macchina che contengono 349 metri cubi di carburante, il 16 per cento del totale. Come ha dichiarato il prefetto Gabrielli, lo svuotamento dei serbatoi della nave è un'operazione propedeutica e prioritaria alla sua rimozione.

Il video choc della plancia di comando subito dopo l’impatto

Un video esclusivo trasmesso dal Tg5 riprende quello che è successo nella plancia di comando della Costa Concordia nei momenti immediatamente successivi all'impatto tra la nave da crociera e lo scoglio al largo dell'isola del Giglio. Dal filmato in questione si può notare come il comandante Schettino e gli uomini dell'equipaggio non fossero per nulla allarmati, almeno inizialmente. Solo in un secondo momento sembrano finalmente rendersi conto della gravità della situazione della nave e Schettino si decide a dare l'ordine di abbandonare la nave. Nel video il comandante della Concordia è ripreso più volte mentre parla al telefono e le immagini sembrano confermare come Schettino nei momenti decisivi non fosse per niente lucido. Tanto che sono i suoi collaboratori a chiedere al comandante di prendere meno sotto gamba la situazione e di darsi da fare per evacuare la nave.

Il comandante Schettino resta agli arresti domiciliari

Il Tribunale del Riesame di Firenze ha confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari per il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino. I giudici fiorentini, quindi, hanno respinto entrambi i ricorsi. Quello della Procura di Grosseto, che chiedeva il carcere, e quello degli avvocati difensori del comandante che chiedevano la revoca degli arresti domiciliari. Le motivazioni della sentenza saranno depositate nei prossimi giorni.

Domnica nega di essere l'amante del comandante

Intanto sui giornali tiene banco anche il risvolto romantico della vicenda e la presunta storia d'amore tra la bella moldava e Schettino. 'Sono tutte bugie. Non sono nata ieri. Questa notizia e' stata messa in giro apposta per mettere sotto pressione il capitano. Vogliono isolarlo anche all'interno della sua famiglia', si è sfogata Domnica in un'intervista al settimanale 'Oggi'. 'Non ho mai detto ai magistrati che amo Schettino', ha continua la venticinquenne. 'Vorrei capire come può essere uscita un'informazione del genere. Dicono che hanno trovato un mio bikini nella cabina di Schettino. E il mio bagaglio dov'è? Non c'è nient'altro di mio? Non ci sono pantaloni, non ci sono camice, niente? E no scusate, ci vuole qualcosa di più. Come si può costruire una storia partendo da un bikini? E poi cos'hanno trovato su questo bikini che permetta di collegarlo a me? C'era scritto il mio nome, c'era la mia foto o il mio dna?'. E Domnica diventa una furia quando deve smentire le voci circolate su sua figlia, secondo le quali il padre sarebbe nientemeno che lo stesso comandante della Concordia. 'Anche mia figlia adesso? Cosa volete che vi dica. Si' o no? Schettino ha i capelli neri. Mia figlia e' bionda. No, non credo proprio sia figlia di Schettino. Comunque non mi interessa, dite quello che volete'.

Domnica Cemortan interrogata 5 ore dai magistrati: 'Amo Schettino'

Domnica Cemortan è stata ascoltata per 5 ore dai magistrati che indagano sul naufragio della Costa Concordia, in relazione al quale il comandante Francesco Schettino è agli arresti domiciliari con le accuse di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e abbandono della nave. E, oltre a difendere l'operato del comandante e a definirlo un eroe, la venticinquenne moldava si è lasciata andare ed ha ammesso di essere innamorata di Schettino e di trovarsi in plancia al momento dell'impatto, ospite del capitano, proprio per questo motivo. Davanti ai pubblici ministeri Stefano Pizza e Maria Navarro, quindi, non si è parlato solo del naufragio, ma sono stati approfonditi anche i rapporti umani che intercorrevano a bordo della Concordia e che potrebbero essere stati una delle cause del disastro. 'Lo amo, non è giusto distruggere la sua immagine. Tutti si accaniscono contro di lui', avrebbe dichiarato la bella Domnica in un nobile tentativo di difendere il suo amato. Dal canto suo il procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio ha sottolineato come la testimonianza della ragazza sia stata 'assai preziosa. I testimoni sono tanti e ciascuno fornisce il suo punto di vista. Stiamo confrontando tutte le versione per verificare come si incastrano. Anche se la parola definitiva arriverà solo con l’esame della scatola nera', ha concluso Verusio.

Schettino abbandonò la nave e si tolse la divisa da comandante

Continuano le accuse nei confronti del comandante della Costa Concordia Francesco Schettino. Questa volta è il turno del tenente di vascello Gianluca Marino Cosentino, medico di bordo. Secondo la sua testimonianza, infatti, nei momenti terribili seguiti all'impatto con gli scogli, tutti cercavano il comandante in attesa di ordini che permettessero un migliore coordinamento dei soccorsi, ma Schettino non era in grado di comandare. 'Tutti cercavano il comandante. Da medico mi è sembrato scosso e non più lucido. Il coordinamento dei soccorsi da parte sua non c’era. Personalmente mi ha molto sorpreso vedere Schettino in borghese sul molo dopo mezzanotte', ha dichiarato Cosentino. 'Io ero a terra alle 23.20. Ma non ci sono rimasto. Dopo aver portato a terra le persone della scialuppa 19, a me assegnata dal ruolo di appello, sono salito su un’altra scialuppa e sono tornato indietro. Per tornare a prestare soccorso dove occorreva', ha continuato il medico di bordo. 'Durante i soccorsi a terra ero chiaramente identificabile per via della divisa. Così venivo continuamente fermato da qualcuno che sperava di aver trovato il comandante o un ufficiale di coperta. Prima il comandante dei vigili, poi quello dei carabinieri, infine il sindaco. Tutti cercavano il comandante. Io mi sono messo a disposizione come medico', ha concluso Cosentino. Insomma, nei momenti cruciali Schettino ha pensato bene di non farsi trovare.

Il video di Domnica Cermotan subito dopo il naufragio

E' da parecchi giorni che non si sa più nulla di Domnica Cermotan, la giovane ragazza moldava vista insieme al capitano Schettino la sera del naufragio della Costa Concordia. Ed ecco che spunta un video, mandato in onda dal tg Rai della Toscana, in cui si può vedere proprio la giovane moldava nei momenti immediatamente successivi al naufragio. Domnica, appena sbarcata dalla nave, con un cappellino di lana in testa ed avvolta in una coperta, parla ad un agente della Guardia di Finanza. 'Parli in inglese?', chiede la donna a quello che è stato identificato con un finanziere. 'Poco', risponde lui. Allora lei lo incalza: 'Mi vuoi chiedere se sono sola, no?'. A quel punto il video si interrompe. Insomma, le domande su cosa ci facesse sulla nave questa giovane ragazza continuano a non avere risposta.

Ma ecco il filmato in questione.



pubblicato il: 14/03/2012 - 11:27

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