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Cronaca

Ore 17:00
Mohammed Merah è morto. Dopo un assedio di trenta ore la sua carriera da killer è già finita. "Voglio morire con le armi in pugno", aveva dichiarato. Detto, fatto: una pallottola in testa l'ha spedito dal suo dio senza troppi complimenti. Prima però le teste di cuoio l'hanno ammorbidito riempiendo il suo appartamento di gas paralizzante.
Secondo le ultime ricostruzioni, Merah è morto per un colpo in testa sparato dagli uomini del Raid. Nel corso del blitz sono stati esplosi oltre 300 colpi di mitra.
Finisce così la folle saga di questo invasato islamico, colpevole della morte di tre militari di origini maghrebina uccisi a Tolosa e Montauban, di un insegnante e di tre bimbi ebrei fatti fuori a sangue freddo di fronte al liceo ebraico del capoluogo della Garonna.
Ore 11:30
Come preannunciato, le teste di cuoio francesi hanno fatto irruzione nell'appartamento dove da più di 30 ore era asserragliato Mohammed Merah. Il Ministro degli Interni Guéant ha spiegato che quando sono entrati gli agenti, il killer, nascosto in bagno, ha cominciato a sparare con le armi ancora in suo possesso con una violenza inaudita. Ne è seguito un pesante scontro a fuoco. Poi, ormai accerchiato, il killer ha tentato di scappare buttandosi dalla finestra con un kalashnikov in mano. Merah è stato trovato morto al suolo. Nel blitz sono rimasti feriti anche tre agenti delle forze speciali, di cui uno in modo grave.
Ore 10:00
Da più di 30 ore le teste di cuoio francesi stanno stringendo d'assedio l'appartamento dove si è asserragliato Mohammed Merah, il killer della scuola ebraica di Tolosa. E l'irruzione potrebbe avvenire da un momento all'altro. Già nella notte sembrava tutto pronto per un blitz delle forze speciali, ma il Ministro dell'Interno ha fatto poi sapere che le esplosioni che erano risuonate nel buio erano solo un modo per fare pressione sul killer braccato. Sempre il Ministro Claude Guéant ha informato la stampa che l'uomo ha più volte dichiarato di volere morire con le armi in pugno. Le forze di polizia, però, non sono sicure che il killer sia ancora vivo, dato che nella notte non c'è più stato nessun contatto con lui e che non sono state riscontrate reazioni da parte sua alle esplosioni causate dalla polizia. Dopo che l'Eliseo ha affidato alla polizia il compito di catturare il killer vivo, la tattica non può che essere attendista. Certamente, però, sono le ultime ore di resistenza per il killer autoproclamatisi membro di Al Qaeda.
pubblicato il: 22/03/2012 - 17:15