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In ricordo di Rachel Corrie(01:59)
Le foto di Rachel Corrie riportano l'immagine di una ragazza bionda, solare, all'inizio dell'avventura della vita. Aveva solo 24 anni quando fu schiacciata da un bulldozer dell'esercito israeliano, il 16 marzo 2003. Studiava Arte e Relazioni Internazionali all'Evergreen State College di Washington. All'ultimo anno di studi si iscrisse all'International Solidarity Movement (ISM ), un movimento non violento per la difesa dei diritti dei palestinesi e partì dagli Stati Uniti per Gaza. Il giorno della sua morte si recò a Rafah dove erano in corso demolizioni delle case dei palestinesi. Rachel indossava un giubbetto fluorescente rosso per farsi identificare. Salì su un cumulo di terra sollevato dai bulldozer, alto 15 metri, per impedirgli di continuare la loro opera di distruzione. Una tecnica usata comunemente dagli attivisti. Un bulldozer la schiacciò, forse lei scivolò nel tentativo di sfuggire quando si accorse che l'autista non si sarebbe fermato. Rachel era più visibile del ragazzo di Tienanmen che fermò una colonna di carri armati. Il regime cinese si dimostrò più umano. Quel giorno la sua azione non era stata isolata. Altri attivisti avevano usato la stessa tecnica per rallentare i bulldozer. Le autorità israeliane non furono quindi colte di sorpresa da un'azione improvvisa. In precedenza avevano anche lanciato dei lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Eppure Rachel morì, come le case che voleva proteggere con il suo corpo. Alcuni giorni prima Rachel rilasciò una breve dichiarazione a una televisione locale "Mi sento come un testimone che assiste alla sistematica distruzione del popolo palestinese... Mi siedo a cenare con loro e comprendo che c'è una imponente macchina militare che ci circonda, che cerca di uccidere le persone con cui sto dividendo il cibo ". Un ricordo per Rachel, oggi ricorre l'anniversario della sua scomparsa. Sepolta in vita da un bulldozer per il suo desiderio di pace. > ISM Italia
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pubblicato il: 16/03/2012 - 13:00
Passaparola - Vivere non significa solo esistere - Silvano Agosti
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Vivere non significa solo esistere(14:00)
Al mattino, quando apri gli occhi, il treno riparte con i suoi rumori. Metti i piedi giù dal letto, ti stropicci gli occhi, bevi un sorso d’acqua. Ecco, sei tornato in te dopo un viaggio nei sogni, un viaggio la cui consistenza si perde in un istante.
Meccanicamente fai ciò che hai fatto ieri e che farai domani. Non ti poni più domande sul perché lo fai. Lo fai e basta. Un altro giorno fluisce nella clessidra della tua vita, inconsapevolmente. Beppe Grillo
Il Passaparola di Silvano Agosti , regista e scrittore
Le tre gabbie dell'uomo (espandi | comprimi )
Un saluto speciale agli amici del blog di Beppe Grillo e per così dire anche a tutto il resto dell’umanità , e anche a Beppe Grillo…
L’uomo viene al mondo e la prima cosa che fa l’essere umano venendo al mondo ha uno sguardo stupito su questa realtà e la ama da subito, poi quello che accadrà lo saprà purtroppo fin dall’infanzia,
accadrà che lui verrà negato come questo grande capolavoro della natura, questo imbattibile mistero che è l’essere umano verrà inesorabilmente, ferocemente smantellato e ridotto a un ruolo, diventerà un ragioniere, un alunno, un marito, un impiegato, un Papa, un Presidente etc., nella processione dei ruoli che tengono prigionieri tutti gli esseri umani. Va detto subito che per questo l’essere umano non è ancora riuscito a abitare questo pianeta. E’ fondamentale che tutti sappiano quali sono le gabbie micidiali che ogni forma di potere ha messo in atto per riuscire a demolire questo colosso di mistero che è l’essere umano. La prima gabbia è di allevarlo in un piccolo spazio, in un piccolo carcere che è l’appartamento, la casa. La seconda gabbia è di costringere, pensate quando lui ha solo bisogno di correre, di giocare, di essere sé stesso, di costringerlo a stare seduto per imparare niente meno che a scrivere, perché? Perché uno deve imparare a scrivere a 5/6 anni? Normalmente l’essere umano imparerebbe in modo davvero perfetto a scrivere se lo facesse approdando da solo a queste necessità , con il desiderio verso gli 11/12 anni, ma ciò che conta è di tenerlo bloccato, di non farlo giocare, correre, perché se lui giocasse, corresse fino ai 18 anni, dopo non si fermerebbe più per tutta la vita di giocare, di creare, di dimostrare la propria unicità , perché ogni essere che viene al mondo è unico e irripetibile come si sa, non solo nel Dna, non solo nell’impronta digitale ma in una creatività che se potesse esercitarla darebbe ogni volta una versione nuova, affascinante, immortale della realtà .
La terza gabbia, forse la più micidiale, è il lavoro, già comincia l’ossessione del lavoro verso i 13 anni, quando il ragazzetto dice “Ma a me non piace la scuola, non voglio andare…”, allora cominciano a dire “Guarda che se non prendi il diploma dopo non trovi il lavoro, guarda che se dopo non fai l’università è difficile che trovi il lavoro”, ma cosa significa trovare il lavoro? L’essere umano non ha bisogno di lavorare, ha bisogno di buon cibo, di un luogo asciutto dove dormire. Si potrebbe dare in regalo una casa a 7 miliardi di persone con 1/5 di ciò che si spende ogni anno per gli eserciti, le spese militari, per non parlare delle cose magnifiche che si potrebbero fare con tutti gli investimenti che si fanno nella droga, nelle prostitute, negli ospedali, quelli inutili, nelle carceri. Questa gabbia del lavoro pian piano convince purtroppo tutti che se non lavoreranno 8/9 ore al giorno, non potranno stare su questo pianeta e chi lavora 8/9 ore al giorno si sa benissimo può essere esistere, ma certamente non vivere! La cosa interessante è che gli apparati di potere che costringono gli esseri umani a questa convinzione assolutamente demenziale, che sia inevitabile lavorare 8/9 ore al giorno, persino adesso che le macchine stanno sostituendo dappertutto la fatica e l’essere umano potrebbe esprimersi finalmente nel lavoro, tanto più che da sempre chi lavora 3 ore al giorno e ne ha 21 per vivere, produttivamente è molto, molto più forte di uno che è costretto a lavorare 8/9 ore al giorno tutti i giorni, quindi in 3 ore capita che lui produce in modo fantastico ciò che mi compete.
Diciamo produrrebbe perché attualmente lavorare 3 ore al giorno saremmo forse in 5 o 6 in Europa, ma lavorare volentieri 3 ore al giorno, a scoprire che nelle altre 21 si inventano tante cose che rendono ancora più produttive quelle 3 ore lì e poi finalmente si conoscono i propri figli, poi finalmente non si è collegati con la terza micidiale gabbia che è la 3 bis e cioè la convivenza, il fatto che un essere che incontra una persona che ama, è costretto a convivere nella stessa piccola casa o grande casa è uguale, non avendo mai la possibilità di rasserenarsi, stando un po’ con sé stessa e scoprendo, soprattutto da parte delle donne, che il loro stare con il loro partner non nasce da un bisogno di affettività , ma da un bisogno edilizio, non hanno altro scelta, quindi stanno lì e questo spiega perché forse si dice: il 70% degli omicidi e delle violenze avvengono in questa 3 bis che è la convivenza all’interno della stessa casa.
Non scambiate lÂ’esistenza con la vita (espandi | comprimi )
L’abbiamo visto poco fa che basterebbe ridurre di 1/5 le spese militari per regalare una casa a 7 miliardi di persone e anche due pranzi caldi al giorno, poi c’è una gabbia ancora più feroce che è quella di svendere senza accorgersi, la propria creatività e cioè la propria visione del mondo, uno diceva “Ma che se ne fa uno di una visione del mondo?”. Come che se ne fa? L’umanità avrebbe 7 miliardi di diverse visioni della realtà , quindi un’immagine potentissima, straordinaria, qualcuno persino potrebbe osare dire: divina della realtà umana. Detto questo potrei anche non dire più nulla, ma mi interessa far capire che chi lavora due o tre ore è davvero così produttivo che merita uno stipendio maggiore di quello che gli viene dato con le 9 ore, perché si dà il caso che nella stragrande maggioranza il lavoratore percepisce 1/30 di quello che produce, anche se produce male, un lavoratore che prende 1.000 Euro al mese, vuole dire che come minimo ne produce 30.000, allora si tratterebbe semplicemente di capire che il destino di 7 miliardi di persone è nelle mani di un gruppo molto piccolo di persone, un gruppo forse non so, non oso dire il numero ma è sicuramente sotto i 100, i quali investono l’80 % di tutti i beni della Terra solo per difendere i propri privilegi e quali sono i loro privilegi? Quelli di giocare con il mondo, di decidere le guerre, di difendere il commercio delle armi, della droga, delle prostitute, soprattutto di un’informazione falsa, infingarda, nociva. Pensate che un ragazzotto di 21 anni nato a New York, pare che possa avere assistito a 130 mila omicidi alla televisione, la pedagogia della morte, perché voi noterete che dalla scritta sulle sigarette “questo prodotto ti uccide” fino a questa ossessiva narrazione di omicidi alla televisione, l’interesse centrale del piccolo nucleo di mostri che gestiscono il mondo, è regolare la mortalità , non produrre la vitalità , ma regolare la mortalità , allora per esempio si sono costruiti una valvola per cui ogni giorno muoiono 35 mila bambini di fame, naturalmente si potrebbe anche dire, girando un attimo il capo per non sentire il tanfo dello schifo, che in Italia si disturbano 400 mila tonnellate di cibo all’anno, perché scade!
Comunque dal 1960 a oggi sono morti circa 1 miliardo di bambini di fame, questo peso è su tutte le nostre coscienze, anche sulla coscienza di chi non lo sa e si esprime nel disagio profondo, viscerale che quasi tutto il mondo oggi avverte, si è globalizzato soprattutto il disagio e questo disagio dipende dall’obbligo di vivere su un pianeta che è tra i più straordinari che ci siano nell’universo intero. L’unico che appare azzurro dal cosmo, perché dovrebbe ospitare la vita e io auguro a questo pianeta e anche agli amici di Beppe Grillo di rifiutarsi da questo momento in poi per sempre, per qualsiasi ragione di scambiare l’esistenza con la vita, esistere non vuole dire vivere, vivere vuole dire assaporare l’eternità giorno dopo giorno, nascendo al mattino e morendo nel sonno la sera e risorgendo il giorno dopo!
Ecco il mio augurio, questo augurio ha un veicolo fondamentale, senza il quale svanisce, è nella parola forse più pregiudicata della storia del linguaggio umano, è nella parola “amore”. Costruitevi un territorio d’amore a qualsiasi costo, ma non un’aiuoletta piccolina con un alberello e una piccola fronda, ma un territorio che ospiti una foresta di sentimenti e allora sarà molto difficile contrabbandarvi il termine vita seppellendolo nella tomba dell’esistenza.
Grazie a voi, all’umanità e anche a Beppe Grillo!
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pubblicato il: 19/03/2012 - 14:00
"Caro Beppe, sono un piccolo imprenditore in procinto di dare le dimissioni da me stesso. E' qualcosa che mi pesa, che mi pesa molto. Di notte sento un'oppressione sul petto come se qualcuno fosse seduto sopra di me. Ho una piccola società di servizi, 20 persone. O forse è più corretto dire che è la società che possiede me. Gli ho dedicato 12 ore al giorno per anni. Nei giorni festivi "solo " 4 o 5. Ho resistito fino ad ora un po' per orgoglio e per non mettere in mezzo alla strada una ventina di famiglie. E' dura guardare negli occhi qualcuno che ha cercato di costruire qualcosa insieme a te per anni e dirgli "E' finita! ". Non ho mai avuto agevolazioni da questo Stato, ma solo controlli occhiuti, tasse, burocrazia. Ho sempre pagato con regolarità i miei fornitori, se ho sgarrato è stato di qualche settimana, forse un mese nei casi di necessità , ma lo Stato pretende che paghi l'Iva anticipata sulle fatture che emetto e che sono pagate a babbo morto, in qualche caso mai. E cosa puoi fare? Un'azione legale per una fattura non incassata? E quanto ti costa? Se tu hai un debito con lo Stato devi pagare pronta cassa, se invece lo Stato ha un debito con te puoi morire di fame o, come prospetta il ministro Passera, essere pagato con titoli di debito pubblico. Cosa ci faccio? Li do ai bambini per giocarci con le figurine? Pago i miei debiti con il debito dello Stato? I clienti ritardano i pagamenti di mesi, e li capisco. Le banche mi rifiutano un fido per coprire i costi di 2/3 mesi di attività nonostante abbia sempre chiuso i conti con un pareggio o un utile, non un granché ma sempre un utile. A che servono le banche se non supportano le imprese? Per me potrebbero chiudere. Da oltre un anno oltre all'imprenditore faccio quindi anche da banca. Non voglio indebitarmi con degli avvoltoi . Lascio qualunque emolumento mi spetti nella società . Così sono riuscito a pagare gli stipendi (puntualmente!) delle persone che lavorano con me. Mi sono accorto che vivevo come un automa per pagare le tasse al mio socio occulto, lo Stato. Mi sono accorto di lavorare senza remunerazione , in realtà mi finanziavo (!?) l'attività , e che per vivere divoravo il piccolo patrimonio che mi hanno lasciato i miei vecchi dopo una vita di lavoro. Mi sono accorto che passo con la mia famiglia solo ritagli di tempo e mai sereno, ma sempre preoccupato e nervoso per le scadenze, per i contratti. Non sono nato per fare l'eroe . Per ora chiudo la mia piccola azienda e chiedo scusa ai miei colleghi, li ho sempre considerati tali e non dipendenti. Un saluto". Massimiliano R.
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pubblicato il: 27/03/2012 - 14:00
Giorgio Rossetto deve tornare a Bussoleno
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Se questa è giustizia. "Giorgio è un No Tav arrestato il 26 gennaio. Per alcuni giorni è stato detenuto nel carcere delle Vallette di Torino. Da subito ha cercato di segnalare la drammatica situazione in cui versano gli istituti di pena, sovraffollati, sporchi, in cui anche i primari diritti riconosciuti per legge sono negati. Ci riferiscono che a causa della carenza di personale le ore di aria e socialità sono ridotte o soppresse in modo arbitrario dalla direzione. Giorgio non ha piegato la testa e dietro le mura ha continuato a battersi e a lottare. Per questo è stato trasferito in un altro carcere e punito. E' rinchiuso nella casa penale di Saluzzo in isolamento. Giorgio continua a scrivere e lottare. Grazie a una sua lettera abbiamo conosciuto la sua grave situazione. La sezione in cui si trova è composta da sole 6 celle ognuna con un cortile di 6 metri largo 2.80 circondato da mura alte 6 metri. In autunno, inverno e in buona parte della primavera non si vede nemmeno il passaggio di un raggio di sole. Ogni cella non comunica con le altre e i detenuti passano le ore di aria in questi cortili gabbia senza incrociare nessuno. Nella sezione accanto sono detenuti i mafiosi a regime del 41 bis. La direzione del carcere e i giudici non negano la situazione ma si giustificano con il sovraffolamento e la mancanza di fondi. Giorgio è uno di noi, è nato a Piossasco, non lontano, ma da anni la sua vita è qui, con i No Tav, a Bussoleno. Sempre presente in tutte le mobilitazioni, in prima fila, ma mai per apparire, generoso e pieno di energie. Siamo orgogliosi di sapere che continui a lottare nonostante le difficoltà ma pensiamo che questa situazione gravissima debba finire immediatamente. Giorgio come tutti gli altri No Tav è semplicemente indagato e la sua detenzione particolarmente rigida e in isolamento è assolutamente ingiustificata. Rivogliamo Giorgio libero subito, a Bussoleno dal quale è stato portato via il 26 gennaio. Con lui chiediamo anche la libertà per tutti gli altri No Tav da mesi incarcerati o sottoposti a misure restrittive." I cittadini e le cittadine di Bussoleno
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pubblicato il: 18/03/2012 - 21:25
We love you(1:56)
Perché scoppi una guerra , è necessario un nemico da odiare. E' indispensabile che la macchina dei media manovrata dai governi crei il mostro . Israele deve odiare l'Iran, perché l'Iran odia Israele e la vuole distruggere. La parola alle armi. Lo dicono la TV, la stampa, i politici. Poi un padre, un israeliano scrive in Rete di amare ogni iraniano . Lui non ha intenzione di uccidere nessuno. Si può evitare una guerra con un appello dal web? Chissà . Per adesso, trentamila israeliani e iraniani si stanno scambiando messaggi e immagini di amicizia e rispetto impensabili solo settimana scorsa. Tutto è iniziato qualche giorno fa, con queste poche righe scritte da Ronny Edry di Tel Aviv.
"Ciao, sono Ronny. Ho 41 anni. Sono un padre, un progettista grafico, un insegnante, un cittadino di Israele. E ho bisogno del vostro aiuto. Ultimamente, nei telegiornali, sentiamo preannunciare una guerra. Enorme. I governi parlano di distruzione, autodifesa, come se questa guerra non avesse a che fare con noi. Tre giorni fa, ho pubblicato un poster su Facebook . Il messaggio era semplice: "Iraniani, non bombarderemo mai il vostro paese, vi amiamo ". Accanto al poster ha aggiunto: "Al popolo iraniano, a ogni padre, madre, figlio, fratello e sorella. Perché ci sia un guerra tra di noi, è necessario che prima abbiamo paura l'uno dell'altro. Dobbiamo odiare. Io non ho paura di voi, non vi odio. Non vi conosco nemmeno. Nessun Iraniano mi ha mai fatto del male. Non ho nemmeno mai conosciuto un Iraniano … giusto uno a Parigi, in un museo. Un tipo simpatico. Qualche volta qui vedo un Iraniano in TV. Parla di una guerra. Sono certo che non rappresenta tutto il popolo iraniano. Se sentite qualcuno in TV parlare di un bombardamento su di voi … state certi che non sta rappresentando tutti noi. Non sono un rappresentante ufficiale del mio Paese. Ma conosco le strade della mia città , parlo ai miei vicini, i miei famigliari, i miei amici e a nome di tutte queste persone … vi vogliamo bene. Non abbiamo alcuna intenzione di farvi del male. Al contrario, ci piacerebbe incontrarvi, prendere un caffè assieme e parlare di sport. A tutti coloro che provano lo stesso, condividete questo messaggio e aiutatelo a raggiungere il popolo iraniano. "
In ventiquattro ore hanno iniziato a condividere il poster su Facebook . Nel giro di quarantott'ore gli Iraniani hanno iniziato a rispondere ai poster e ricambiare il loro amore per noi. Centinaia di messaggi che dicevano Israeliani "vi amiamo anche noi ". Il giorno dopo eravamo in TV, sui giornali, prova del fatto che il messaggio stava viaggiando. Velocissimo.
Ora vogliamo fare in modo che il messaggio giunga ovunque, non solo alla comunità di Facebook, ma a tutti. Questo è un messaggio da parte della gente, per la gente. Quindi, per favore, non odiare e aiutaci a diffondere questo messaggio." Ronny Edry
> Aderisci anche tu alla campagna "We Love You "
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pubblicato il: 24/03/2012 - 13:00
"Forse proprio tu Beppe, anni fa dicesti che per risolvere il problema del lavoro e della crisi economica, bastava dare 1200 euro mensili ad un operaio cinese e mandare lì i nostri sindacalisti. Ebbene, il governo Italiano, la BCE etc... hanno fatto il contrario, ovvero: "Perchè non paghiamo i lavoratori europei (o almeno una parte di essi) come quelli cinesi? " Non dico come i cinesi ma come quelli di molti paesi dell'Est. Tutti i diritti conquistati dai nostri padri verranno spazzati via in pochi mesi, chi ha figli, mutui etc.. sarà costretto ad abbassare il capo e dire sì al padrone. Si prospetta una nuova schiavitù che per molti popoli della terra non è mai stata abolita, emigreremo come fanno adesso i popoli del terzo mondo. Toccheremo il fondo e poi si tornerà a vivere ma quanti di noi sopravviveranno nel frattempo?" andrea quattrini
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pubblicato il: 24/03/2012 - 22:02
Un talebano ha massacrato 16 persone a Washington, tra cui molte donne e bambini. Il mullah Omar si è scusato con il popolo americano. Un combattente afgano ha bruciato alcune bibbie in Texas per spregio verso i suoi abitanti. Soldati musulmani hanno urinato sui cadaveri di un gruppo di marines. Uno di loro ha filmato tutto e lo ha messo in rete. Il presidente Obama è fuggito in motocicletta nel suo rifugio nelle Montagne Rocciose dopo l'invasione delle truppe afgane sostenute da alleati siriani, arabi e pachistani. Droni costruiti a Kabul hanno già fatto migliaia di vittime tra i civili a New York, Miami e San Francisco. L'ONU è al fianco delle truppe di liberazione islamiche che stanno addestrando civili americani agli ordini del nuovo presidente insediato dalle forze di liberazione, tal Hamid Karbush. Nel 2014 l'esercito talebano lascerà gli Stati Uniti, finalmente liberati dai fondamentalisti cristiani. Nel frattempo le coltivazioni di oppio e di marijuana fioriscono nell'Ohio e nel Vermont e il traffico illegale verso l'Europa è in costante aumento. La democrazia trionfa sempre.
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pubblicato il: 13/03/2012 - 22:13
Monti "Se il Paese attraverso le sue forze sociali e politiche non si sente pronto per quello che noi riteniamo un buon lavoro non chiederemmo di continuare per arrivare a una certa data ". Ecco, Rigor Montis, ci comunichi la data, ci faccia una sorpresa, la metta dentro l'Uovo di Pasqua, perché una cosa è certa, il Paese non è pronto per la sua macelleria sociale. Lei ha citato Andreotti "Meglio tirare a campare che tirare le cuoia ". Non si può dire che finora lei abbia tirato a campare, anzi. Si può affermare invece che abbia interpretato più che largamente il suo ruolo di tecnico mettendo in discussione l'articolo 18 senza nessuna autorità politica o popolare per farlo. Senza il consenso degli italiani, che sono più consapevoli e informati di quanto lei forse creda, il suo governo tirerà presto le cuoia. La Bocconi la chiama!
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pubblicato il: 26/03/2012 - 23:14
"Confesso di nutrire scarsa fiducia nelle forme in cui possa strutturarsi il csx: la nuova strategia. Prima sarebbe necessario cambiare gli strateghi, perché è ovvio che qualsiasi strategia assomiglierà agli strateghi che la concepiscono. Ma abbiamo visto che gli "strateghi " non hanno assolutamente intenzione di lasciare le leve di manovra, neppure dopo le sconfitte più clamorose (il che è segno che hanno un concetto curioso del ricambio democratico). Temo che per aspettare un cambio dovremo attenderne la sparizione per raggiunti limiti di età vivibile; il che, se Dio me la manda buona, significa praticamente aspettare la mia, visto che siamo della stessa generazione, anno più anno meno... La democrazia odierna mostra evidenti ed allarmanti scricchiolii. Ma avete mai sentito la sinistra italiana che si sia messa a ridiscutere seriamente la democrazia? Intendo i concetti portanti della democrazia, ciò che ne è o dovrebbe essere l’essenza: i diritti dei cittadini, le libertà , la distribuzione del potere, la distribuzione dei beni materiali, il diritto al lavoro, il controllo sui singoli e sulle masse eccetera. La sinistra sembra un piccolo gruppo di imprenditori interessati all’indice delle borse: gli unici problemi che la interessano sono la produzione, la competitività economica, come "far crescere il paese ". "Far crescere il paese " è importante. Ma per chi? Per quali scopi? Per quale tipo di vita?". Antonio Tabucchi (segnalazione di viviana v., Bologna)
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pubblicato il: 25/03/2012 - 20:35
"Il governo portoghese, nella morsa dell'austerità , abbandona il faraonico progetto ferroviario dentro il quale è progettata la Torino-Lione. Che fine fa il Tav su scala europea? Il progetto era già stato sospeso nel giugno del 2011, ma ieri la Corte dei Conti lusitana ha messo la parola fine alla grande opera annullando il contratto per la tratta principale, 150 km tra Poceirao e la frontiera con la città spagnola di Badajoz. Un appalto per 1,4 miliardi di euro, aggiudicato nel 2010 dal precedente esecutivo socialista. Il ministero dell'Economia ha dato la priorità alle reti ferroviarie transeuropee per i trasporti merci dai porti di Dines e Aveiro per stimolare la competitività delle esportazioni portoghesi... Madrid e la Ue hanno fatto molte pressioni su Lisbona perché su quel versante sono a rischio 133 milioni di euro di fondi europei. "Sapevamo che in Portogallo tirava un’aria pessima per il progetto, e per la popolazione sotto l’austerity... Anche a Kiev, l’altro capolinea, d’altronde, non ne sanno quasi nulla. E’ più l’UE che premeva sul progetto. Sono infinite le prove che non serve a nulla quel corridoio ", dice dalla Valsusa militarizzata, Nicoletta Dosio. Sarà interessante capire quali saranno le conseguenze sull’erario dell’annullamento per eventuali penali. Ma soprattutto le ricadute sulla compagine europea dove la decisione portoghese è considerata un "problema politico "... Ciò accade mentre i trasporti pubblici in Portogallo sono paralizzati dal secondo sciopero generale contro l’austerità del cosiddetto piano di salvataggio da 78 miliardi concordato con UE e FMI l’anno scorso. La metropolitana di Lisbona e i traghetti sul Tago sono fermi, treni e autobus circolano solo in servizio minimo." da ilmegafonoquotidiano.globalist.it (segnalazione di belzebù ^)
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pubblicato il: 25/03/2012 - 20:01
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